La ricezione dei satelliti
meteo analogici
di
Ennio D’ONOFRIO IK6DTA
Questo articolo è stato
pubblicato sull'opuscolo della Mostra Mercato di Pescara edizione
novembre 2003
Attualmente sono in orbita una miriade di
satelliti artificiali, i satelliti meteorologici riprendono e trasmettono a
Terra immagini della superficie terrestre. Esistono due tipologie di satelliti
meteorologici:
1) Satelliti polari APT (Automatic
Picture Trasmission)
2) Satelliti geostazionari
I satelliti polari si
definiscono tali in quanto effettuano delle orbite che attraversano i poli; un’orbita
di questo tipo consente una copertura globale del pianeta: mentre il satellite
effettua la sua orbita, (ad una altezza dal suolo di circa 800-1000 Km) la Terra
ruota sotto di esso, così ad ogni rivoluzione si troverà a sorvolare e quindi
riprendere aree differenti della superficie terrestre.
Questi satelliti dispongono
a bordo di rivelatori di spettro (radiometri) sensibili a parecchie bande, dal
visibile all’infrarosso, e permettono di tenere sotto controllo continuamente
la posizione delle nubi, la temperatura a Terra e la velocità dei venti.
I satelliti geostazionari,
orbitano intorno alla Terra sopra l’equatore ad un’altezza di 36.000 Km, si
muovono alla stessa velocità angolare di rotazione della Terra, questo fa si
che il satellite per una certa area terrestre, risulti come se fosse fermo in un
punto fisso nello spazio.
SATELLITI AMERICANI
Il primo satellite
meteorologico si chiamava TIROS I (Television Infrared Observation Satellite) fu
lanciato il 1° aprile 1960.
Successivamente gli USA
svilupparono vari tipi di satelliti sperimentali, tra i più importanti ricordo
il NIMBUS poi ESSA e ITOS. Da questo momento in poi fu avviata la serie NOAA,
che vanta oggi ben 5 esemplari:NOAA 12, NOAA 14, NOAA 15 , NOAA16 e NOAA17.
I satelliti NOAA sono
gestiti dalla NOAA (National Oceanic and Atmospheric Administration), ente
americano dedito al monitoraggio delle condizioni atmosferiche ed oceaniche del
globo. Trasmettono immagini del nostro pianeta sia in formato analogico
(APT) che in digitale (HRPT).
Una caratteristica del
formato NOAA APT è la presenza sullo stesso quadro di due immagini identiche
riprese però in due differenti finestre spettrali: durante il giorno visibile e
infrarosso, durante la notte infrarosso.
Caratteristiche dei satelliti APT NOAA
NOAA 14 |
137.620 |
NOAA12 |
137.500 Mhz |
NOAA15 |
137.500 Mhz |
NOAA 17 |
137.620 Mhz |
POLARIZZAZIONE |
CIRCOLARE DESTRORSA |
MODULAZIONE |
FM analogica |
DEVIAZIONE |
+- 17Khz |
FREQ. SOTTOPORTANTE |
2400 Hz |
MODUL.SOTTOPORTANTE |
AM 87% |
LINEE PER MINUTO |
120 |
IOC |
576 |
RISOLUZIONE |
4 Km |
SATELLITI RUSSI
L’URSS cominciò la corsa
tecnologica ai satelliti meteorologici nel 1966 inaugurando la serie Cosmos 122.
Nel 1969 fu lanciato il primo della serie Meteor, oggi il Meteor 3-5 continua a
trasmettere buone immagini APT sui 137 MHz.
Oltre ai Meteor, sono stati
messi in orbita i satelliti Okean, che proseguono sporadicamente programmi atti
a ricevere informazioni sui ghiacciai e sugli oceani. Le rarissime volte che si
riesce a ricevere il segnale, la decodifica è possibile solo se si ha il PC
acceso col programma caricato: raramente la trasmissione dura oltre i 30
secondi!!!
I Meteor trasmettono una
sola immagine (solitamente al visibile), per cui vantano una risoluzione
maggiore rispetto ai NOAA. Il sensore di bordo particolarmente efficace sulle
lunghezze d'onda corrispondenti al giallo, questo conferisce alle immagini
dell'Africa una particolare nitidezza, mentre sull'Europa le strutture
continentali sono meno evidenti e più scure. Anche le nuvole sono riprodotte
molto fedelmente dai Meteor, in tutte le loro sfumature e dettagli.
Negli anni scorsi, le
immagini erano affette da un disturbo secondo me dovuto a un battimento a
livello di sottoportante, disturbo che attualmente per fortuna è scomparso.
Caratteristiche dei satelliti Russi
METEOR 3-5 |
137.300 Mhz |
RESURS 01-N4 |
137.850 Mhz |
OKEAN-0 |
137.400 Mhz |
POLARIZZAZIONE |
CIRCOLARE DESTRORSA |
MODULAZIONE |
FM analogica |
DEVIAZIONE |
+- 15Khz |
FREQ. SOTTOPORTANTE |
2400 Hz |
MODUL. SOTTOPORTANTE |
AM 90% |
LINEE PER MINUTO |
120 |
IOC |
264 |
SATELLITI EUROPEI
In Europa l’Agenzia Spaziale Europea
(ESA) ha sviluppato una serie di satelliti geostazionari denominati Meteosat. Ne
sono stati costruiti sette, il primo fu messo in orbita il 23 novembre 1977,
posizionato a 36.000 Km di altezza sulla parte orientale dell’oceano Atlantico
(0 gradi di longitudine). Da quella posizione riesce a osservare un emisfero
completo, di conseguenza con l’ausilio di altri 3 satelliti posti in altre
posizioni è possibile tenere sotto controllo la situazione a livello planetario.
Come per i satelliti
polari, il cuore di tutto il sistema è il radiometro che costituisce il sistema
di ripresa delle immagini, esso per acquisirne una impiega 25 minuti, alla fine
in un tempo di 5 minuti, si riposiziona per poter iniziare una nuova scansione.
È proprio per questo motivo che il satellite invia "solo" una
immagine ogni mezz’ora.
Contrariamente ai satelliti
polari, il Meteosat, non invia le immagini in "diretta" a Terra, cioè
mentre vengono riprese, ma dopo l’acquisizione vengono inviate a Terra nel
centro di controllo di Damstadt in Germania dove dopo una complessa elaborazione
(inserimento dei contorni delle nazioni, separazione dei tre flussi informativi:
VIS, IR,WV, e correzioni varie ), vengono ritrasmesse al Meteosat in formato
digitale, e il satellite come un ponte radio le ritrasmette in orari ben
precisi, il tutto mezz’ora dopo la scansione.
Le immagini sono trasmesse
in 2 formati differenti: WEFAX analogico e HRI (High Resolution Image) numerico.
Il canale a 1691.0 Mhz è usato solo per la diffusione WEFAX analogico, mentre
quello a 1694.2 Mhz è usato per la diffusione HRI. Purtroppo dal 1995, le
immagini digitali sono criptate, quindi non ricevibili a livello amatoriale.
Caratteristiche del satellite geostazionario METEOSAT
FREQUENZA CANALE A1 |
1691.0 Mhz |
FREQUENZA CANALE A2 |
1694.5 Mhz |
POLARIZZAZIONE |
Lineare orizzontale |
MODULAZIONE |
FM Analogica |
DEVIAZIONE |
+- 9Khz |
FREQ. SOTTOPORTANTE |
2400 Hz |
MODULAZIONE SOTTOP. |
AM 80% |
LINEE AL MINUTO |
240 |
IOC |
267.36 |
FORMATO IMMAGINE |
800X800 pixel |
RICEZIONE DEI SATELLITI POLARI
Per
chi si interessa di radio ed anche appassionato di autocostruzione, la ricezione
amatoriale delle immagini trasmesse da questi satelliti non dovrebbe essere un
problema, descriverò un sistema minimo alla portata di tutti.
L’ANTENNA
Il sistema d’antenna è
come sempre l’anello più importante di tutto il sistema, il satellite sorge
all’orizzonte AOS (Acquisition Of Signal), transita più o meno sopra di noi
allo zenit, e poi tramonta LOS (Loss Of Signal) nella parte opposta, ovviamente
maggiori problemi si hanno nella fase di prima acquisizione e nella fase finale
quando il satellite è basso all’orizzonte, e i segnali sono molto deboli.
Durante tutto il tempo di acquisizione del satellite, che dura normalmente circa
10, 15 minuti, bisogna tener conto dei cosiddetti "buchi", cioè delle
cadute brevissime ed improvvise di segnale.
Quindi l’antenna ideale
sarà quella che ha un diagramma di radiazione verticale abbastanza appiattito
cioè con un guadagno maggiore per i segnali provenienti dai punti bassi dell’orizzonte,
e possibilmente omnidirezionale.
L’antenna che risponde
meglio a questi requisiti, è la QHA (Quadrifilar Helix Antenna) antenna
quadrifilare. Questa antenna ha un diagramma di radiazione verticale molto
basso, inoltre essendo composta da due dipoli ripiegati con una torsione di 90°
e collegati in quadratura, si adatta perfettamente per la ricezione dei segnali
polarizzati in modo circolare come sono i segnali dei satelliti polari
(polarizzazione circolare destrorsa).
Su questa antenna io ho
pubblicato un articolo su Radio Rivista del mese di novembre 1999 (la foto è in
copertina), prima di questa data in Italia l’antenna non era conosciuta, ora
è anche commercializzata da una ditta del settore. Chi vorrà cimentarsi nell’autocostruzione
dell’antenna, troverà sulla rivista tute le misure.
Sono utilizzabili anche
altre antenne come Turnstile, Discone, Ground Plane ma con risultati sicuramente
inferiori.
La mia antenna quadrifilare su RR 11/1999
====================================================
design by John
Boyer &
Steve Blackmore
http:pilotltd.u-net.com.qha.htm
1999
design
by John Boyer &
Steve Blackmore
http:pilotltd.u-net.com.qha.htm
1999
design by John Boyer &
Steve
Blackmore
http:pilotltd.u-net.com.qha.htm
1999
=============================================================
IL PREAMPLIFICATORE
Per garantire un buon
rapporto segnale/rumore è consigliabile, se non addirittura indispensabile
inserire un preamplificatore. Questo dovrebbe avere un basso rumore, ed una
buona selettività, anche per minimizzare i disturbi che spesso provengono dalla
vicina banda aerea. L'alimentazione può essere prelevata direttamente dalla
linea di discesa utilizzando la cosiddetta telealimentazione. In pratica si
tratta di immettere sul cavo coassiale anche la tensione continua destinata ad
alimentare l'amplificatore. Su internet e sulle riviste del settore si possono
trovare diversi progetti specifici.
IL RICEVITORE
Se non fosse per la
larghezza di banda, che deve essere di almeno 30 Khz, andrebbe bene un qualsiasi
ricevitore per uso radioamatoriale in grado di ricevere la gamma da 137 a 138
Mhz. Ricevitori di un certo pregio, come ICOM R7000, R8500 e R9000, vanno già
bene in quanto hanno le caratteristiche richieste, ma non sono sicuramente alla
portata di tutte le tasche.
Nuova Elettronica, nel
corso degli anni ha pubblicato diversi progetti di ricevitori appositamente
studiati per la ricezione dei segnali satellitari a 137 Mhz, alcuni con display
digitale, altri con memorie e con scansione dei canali memorizzati.
Un buon ricevitore deve
avere almeno le seguenti caratteristiche:
1) Adeguata larghezza di banda
(30Khz);
2) Elevata sensibilità ;
3) Scansione della banda con sblocco
del muting in presenza di segnale;
4) S-meter;
5) Controllo automatico di frequenza e
di guadagno;
6) Eventuale uscita IF a 10.7 Mhz per
futuri sviluppi in modo digitale;
7) Possibilita’ di telealimentazione
sul cavo di antenna;
8) Potenziometro di controllo dell’uscita
del segnale di BF sul pannello frontale.
Tutte queste
caratteristiche sono svolte bene dal kit LX 1163 pubblicato da Nuova
Elettronica, io consiglio di acquistare solo i soli circuiti stampati, e
completare il tutto personalizzando il ricevitore. Questo progetto non prevede
un display per la lettura digitale della frequenza ma una barra di led con i
quali viene anche visualizzata la scansione, che è continua fino a quando non
riceve un segnale di un satellite.
Il mio ricevitore APT
SOFTWARE
Quando non c’erano i computers, decodificare un segnale di un satellite non era alla portata di
tutti, solo il videoconveter era composto da ben 73 circuiti integrati, poi con
i primi Commodore, (o 8086) il problema si è spostato sull’interfaccia con la
porta seriale. Attualmente, la nostra salvezza finalmente ha un nome: SOUND
BLASTER !!!!
Oggi tutti i programmi di
uso radioamatoriale sono progettati per il funzionamento con la scheda Sound
Blaster, e la cosa ha notevolmente semplificato il tutto, basta collegare l’uscita
di BF con un jack su uno degli ingressi della scheda e il gioco è fatto.
Di software per la
decodifica dei segnali ricevuti ce ne sono molti, quello che io preferisco in
assoluto è che consiglio a tutti, è il WX SAT (funziona con la
SB) nella versione più recente cioè la 2.5 rev. 9.2, disponibile
su Internet in formula freeware. Questa applicazione provvede alla
decodifica dei segnali APT, dei satelliti Noaa, Meteor, Sich, Meteosat e dei
segnali FAX ricevuti via radio sulle HF.
È dotato di numerose
funzioni: può essere programmato per la ricezione e la memorizzazione
automatica senza la presenza dell’operatore, volendo fornisce in uscita anche
o solo un file in formato Wave, (molto utile per successive elaborazioni col
programma SAT SIGNAL) si può creare per ogni satellite un file.dat
personalizzato variando i vari parametri, si possono colonizzare le immagini,
dispone di un ingegnoso sistema per la sostituzione di righe mancanti (per
disturbi brevi) con la riga precedente o successiva.
Altro software forse più
raffinato del precedente è il JVCOMM 32, è l’evoluzione per Windows dei
mitici JVFAX 6.0 e JVFAX 7.0, con i quali mi sono fatto le ossa qualche anno fa
con un 8086 in DOS. Una versione con funzioni ristrette è scaricabile da
internet, decodifica tutti i satelliti polari, Meteosat, i segnali fax, inoltre
elabora anche segnali SSTV.
RICEZIONE DI METEOSAT
Meteosat come detto in
precedenza trasmette su due canali: 1691.0 e 1694.5 Mhz, l’antenna ideale per
ricevere questi segnali, è una parabola in primo fuoco di almeno un metro di
diametro (alla nostra latitudine: Italia centrale), con un illuminatore di tipo
barattolo o corner-reflector polarizzato orizzontalmente. La ricezione è
possibile anche con una antenna yagi con un adeguato numero di elementi
per raggiungere un guadagno di almeno di 20dB.
Il segnale captato dovrà
essere inviato ad un preamplificatore con una bassa cifra di rumore, (NF 0.5 -
0.7 dB) successivamente andrà all’ingresso di un convertitore di almeno 50 dB
di guadagno, che provvederà a convertire il segnale in banda 137 Mhz. Il
preamplificatore, ed il convertitore, devono essere vicinissimi all’illuminatore
per ovvi motivi, entrambi saranno telealimentati mediante il cavo di discesa che
può essere anche un buon cavo tv-sat.In
stazione, ovviamente si userà lo stesso ricevitore per i polari e lo stesso
software, quindi valgono le stesse indicazioni date in precedenza.
RICEZIONE HRPT
I satelliti NOAA, oltre
alle trasmissioni analogiche descritte in precedenza, contemporaneamente
trasmettono in banda "L" (1698 -1708 Mhz) anche le immagini in formato
digitale, il primo problema da superare è quello del sistema di antenna, che
considerata la frequenza, non potrà che essere una parabola di almeno 1,20 m. e
siccome il satellite gira in orbita polare, dovrà essere motorizzata sui due
piani azimutale ed elevazione con un sistema in grado di garantire un
inseguimento costante del satellite.
Il convertitore è analogo a quello usato per Meteosat, il segnale viene
convertito in banda 137 – 140 Mhz, e ricevuto con un ricevitore simile a
quello analogico, ma con una uscita in media frequenza a 10.7 Mhz necessaria per
inviare il segnale ad una apposita scheda di decodifica da inserire in uno slot
del computer, il quale con un software apposito provvede alla decodifica delle
immagini. Le immagini HRPT hanno una risoluzione di 1.1 Km, sono ricchissime di
particolari geografici, quindi veramente molto belle da vedere.
Cimentarsi con le varie
problematiche sopra descritte, è sicuramente un’ esperienza stimolante e
contribuirà a trarre grosse soddisfazioni a livello di orgoglio personale.
Non vi meravigliate se
qualche vostro amico radioamatore "spingibottone" vi dirà che
è più facile scaricare le immagini da Internet!! Loro hanno le idee poco
chiare di cosa vuol dire essere radioamatore appassionato di elettronica.
A proposito di Internet, alcune delle immagini
da me ricevute sono pubblicate sul mio sito, insieme ad altre informazioni, e a
moltissimi links ad altri siti di altri appassionati di ricezione APT, Internet
è un pozzo inesauribile di notizie, ed informazioni sull’argomento. Da parte
mia, sono a completa disposizione per ogni ulteriore informazione all’indirizzo
di E-MAIL.
Immagine da me ricevuta dal satellite NOAA 15
il 30/10/2002 (eruzione ETNA)
73 de Ennio, IK6DTA
http://space.tin.it/io/endonofr
23/02/2003
Questo articolo è stato
pubblicato sull'opuscolo della Mostra Mercato di Pescara edizione
novembre 2003
|